Ubiquiti è una azienda che ormai da diversi anni opera a pieno regime nel mondo del networking di fascia alta, offrendo prodotti di altissimo profilo sia dal punto di vista della qualità costruttiva, sia in merito alle specifiche tecniche. I loro prodotti sono sempre stati accompagnati da un ecosistema software che in diverse occasioni si è rivelato parecchi passi avanti rispetto alla concorrenza.

Le linee di prodotti dedicate allo switching e al routing hanno visto, negli ultimi anni, una convergenza verso un unico ambiente chiamato “UniFi”: si tratta di una combinazione tra dispositivi hardware e l’ormai noto controller centralizzato UniFi, in grado di gestire in modo seamless la maggior parte dei dispositivi della casa.

È innegabile che durante il periodo di transizione, questo passaggio non sia stato del tutto privo di inconvenienti. Alcune linee di dispositivi (come gli switch della serie Lite) sono stati parzialmente esclusi da questo nuovo ecosistema, a favore dei nuovi modelli che – oltre ad un nuovo design – hanno portato anche la corretta e completa integrazione con l’ambiente UniFi.

Fatte le debite premesse, andiamo a parlare di due switch appartenenti al nuovo ecosistema, nello specifico l’US-24-G1 e l’US-24-250w: entrambi managed ed entrambi da 24 porte come evidente dalla nomenclatura stessa.

Il Prodotto

La qualità costruttiva è ottima ed è quella a cui ormai da anni la casa americana ci ha abituato, inoltre il nuovo design grigio chiaro metallizzato li rende anche visivamente piacevoli. Il frontale vede le porte Ethernet dotate ognuna dei rispettivi LED, oltre a due porte SFP 1Gbps e il grande “bottone” illuminato sulla sinistra che ricopre anche il ruolo di LED di stato generale. Dal colore ed eventuale lampeggiamento di quest’ultimo è possibile effettuare una diagnostica di base, o semplicemente capire a colpo d’occhio la situazione corrente del dispositivo (in avvio, avviato, in aggiornamento etc.). Disponibile come sempre anche una porta RJ45 dedicata al management nella parte posteriore, nel caso non si possa (o non si voglia) sfruttare l’interfaccia Web.

A livello di dimensioni, il modello PoE si differenzia per una scocca più profonda per via della presenza della circuiteria di alimentazione delle porte, mentre i due frontali risultano identici. La potenza massima erogabile è pari a 250W come espresso nel nome e le porte possono gestire gli standard PoE+ (802.3af/at) e 24DC Passive, utile per tutta una serie di dispositivi Ubiquiti di precedente generazione, come gli access point pre-AC e le videocamere UVC-G3. La potenza massima per singola porta è pari a 17W.

Considerata la categoria di appartenenza, questi switch sono montabili a rack nella dimensione standard da 19’’ e vengono forniti con le apposite “alette” per il montaggio, andando ad occupare una U a testa. Una volta installati se ne può apprezzare la notevole silenziosità, caratteristica non così ovvia per questo genere di dispositivi.

Installazione e configurazione

Per poter gestire qualsivoglia prodotto della famiglia UniFi è necessario avere un controller installato e funzionante. Il controller è disponibile per Windows, MacOS e Linux ed è quindi installabile sia come istanza dedicata (ad esempio su macchina virtuale Linux), sia come applicativo a livello OS su una macchina qualsiasi all’interno della rete. Va specificato che una volta agganciati tutti i dispositivi al controller, non sarà possibile gestirli in modo autonomo o da un differente controller, bisogna quindi scegliere con attenzione il luogo di installazione.

Ad avvio ultimato, nella console di gestione UniFi verranno rilevati di nuovi switch, a quel punto possibile dare il comando di “adopt” e nel giro di una trentina di secondi il controller provvede ad agganciarli e prenderli in gestione.

Cliccando sul dispositivo in questione si accede alla configurazione dettagliata, agendo nella apposita colonna che appare sulla destra della schermata. C’è da dire che tale approccio non a tutti piace, perché dà la sensazione di avere un controllo solo “limitato” sulle funzionalità dello switch, anche piuttosto frammentate e non di immediata comprensione.

Tuttavia – al di là dei gusti personali – una volta entrati nella logica ci si muove piuttosto facilmente tra tutte le opzioni, che spaziano dalla consultazione dello stato delle singole porte, alla configurazione delle VLAN, del port-grouping, MAC filter, provisioning fino allo stato di accensione o spegnimento del LED frontale. Si possono inoltre consultare le statistiche di stato (CPU e memoria in uso), forzare l’adozione al controller, rimuoverlo definitivamente o aggiornare manualmente il firmware. Agendo sulle singole porte è anche possibile andare a consultare le statistiche d’uso e in throughput in tempo reale.

Comparando la configurazione con quella standalone dei precedenti modelli Lite, si potrebbe obiettare che – ad esempio – il setup delle VLAN risulta decisamente più chiaro nella vecchia versione, di quanto non lo sia in questa.

Nel caso specifico delle porte PoE è possibile agire porta per porta nella scelta del tipo di alimentazione, come nel caso di vecchi access-point che richiedono la modalità “passive”. A livello di configurazione centrale del controller, possono essere creati dei profili da applicare a porte o gruppi di porte, in modo da rendere più rapida la configurazione senza dover agire sui singoli parametri. Più simpatica che effettivamente utile la vista del consumo in tempo reale sulle porte alimentate.

Qualche considerazione

Come da tradizione Ubiquiti ci troviamo di fonte a prodotti di fascia alta, capaci di soddisfare anche le necessità dell’utenza più evoluta. Rimane invece soggettiva l’esperienza d’uso con il controller UniFi che può risultare non di facile approccio per chi provenga da ecosistemi concorrenti.

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