Su GURUadvisor abbiamo spesso parlato di FreeNAS, come potente ed evoluta piattaforma open source per la realizzazione di soluzioni NAS, anche a partire da hardware tutt’altro che dedicato. Andiamo oggi ad analizzare una interessante alternativa, sempre open source, scoprendone i punti di forza e gli eventuali svantaggi.

Openmediavault (OMV per brevità di scrittura) è un sistema operativo basato su Debian, ottimizzato e personalizzato per implementare soluzioni Network Attached Storage: si presenta come interessante soluzione per ambienti laboratorio, domestici o piccoli-medi uffici. Il sistema supporta i principali servizi di condivisione in rete (SSH, FTP, SMB/CIFS, Rsync etc.), oltre a utility come il controllo SMART dei dischi, la gestione dei volumi logici, l’invio di notifiche email, link aggregation per sfruttare maggiori larghezze di banda sulla rete ed il tutto è poi espandibile tramite plugin extra.

Funzionalità principali

Prima di tutto è fondamentale chiarire una differenza importante con FreeNAS: di default OMV non utilizza e non supporta ZFS, di conseguenza non è in grado di garantire il livello di gestione e protezione di dati e volumi, possibile con ZFS. ZFS può essere installato in aggiunta solo tramite plugin. Allo stesso modo non sarà possibile migrare e/o importare volumi provenienti da FreeNAS, su questa nuova architettura. I file system supportati sono ext3, ext4, XFS e JFS e i RAID supportati sono RAID0, 1,5,6 e 10, gestiti con lo strumento Linux MDADM. (confronto dettagliato QUI).

 omv install

Tra gli strumenti utili per utente troviamo la possibilità di schedulare attività ricorsive e una gestione completa di utenti e gruppi, mentre a livello di gestione dischi e volumi abbiamo una cosa interessante rispetto a FreeNAS, ovvero la possibilità di regolare in modo fine il comportamento energetico dei dischi. È infatti possibile agire sul power management, impostando risparmio energetico e l'auto-spegnimento degli stessi.

A livello di monitoraggio troviamo una copertura completa, con Syslog, Watchdog, servizio SMART, SNMP ed invio di notifiche su trigger. La gestione completa di questi aspetti avviene tramite l’apposita voce di menu Diagnostica > Informazioni di Sistema, dove alla sottosezione dedicata alle statistiche sono presenti i grafici in tempo reale di utilizzo delle risorse.

Installazione e interfaccia

L’installazione si effettua tramite immagine ISO scaricabile dal sito, è piuttosto rapida e ci porta ad avere una shell linux nuda e cruda. La gestione vera e propria avviene dalla interfaccia Web disponibile all’indirizzo IP della macchina: da notare che i dati di accesso Web non sono quelli di accesso alla installazione Linux e di default sono: admin e password openmediavault. Non sono necessarie porte e, volendo, si possono installare certificati validi per l’utilizzo di HTTPS.

omv interface dash

La dashboard si presenta all'utente con il menu organizzato completamente sulla sinistra e la parte centrale della pagina dedicata alla visualizzazione rapida di alcuni pannelli, che sono personalizzabili con una visualizzazione a “mattonelle”. Le funzioni non sono tantissime, quindi si accede rapidamente a tutto, in modo piuttosto chiaro e difficilmente fraintendibile. La traduzione in Italiano è praticamente perfetta, salvo alcune stringhe che, occasionalmente, appaiono in lingua inglese.

Le macro-aree organizzate verticalmente (Sistema, Storage, Permessi, Servizi etc.) raggruppano le sotto-voci relative, in modo che ci si possa muovere a colpo sicuro nelle varie impostazioni e permettono un utilizzo complessivamente intuitivo.

Gestione dischi e volumi

Come detto in precedenza, Openmediavault è in grado di gestire RAID software fino al RAID 10, tramite mdadm. La creazione di nuovi array è facilmente realizzabile dall’apposita voce di menu Gestione RAID: una volta scelta la tipologia, è possibile selezionare i dischi da includere nella configurazione. Dopo qualche istante il nuovo array diventa disponibile. Alla gestione dei dischi fisici si accede dalla apposita sezione Dischi, dove si può consultare l’elenco delle unità rilevate dal sistema, controllarne lo stato ed i dettagli di funzionamento, oltre che poterli re-inizializzare.

omv disk powermanager

Una volta creato il volume logico è possibile procedere alla creazione del file system vero e proprio, su cui andremo ad attivare i servizi di condivisione in rete. Per farlo si accede all’apposita sezione e, dopo aver scelto il “device” (ovvero il nostro array RAID) si può assegnare una etichetta personale e scegliere la struttura del file system. La sola creazione non è tuttavia sufficiente per l’utilizzo, in quanto è presente un ulteriore passaggio: il file system va anche montato tramite l’apposito tasto Mount. Una volta realizzati i file system necessari rispetto ai vari volumi logici presenti, è possibile lavorare sulla gestione quote e sul ridimensionamento nel caso in cui fosse necessario.

Una volta preparato il tutto si possono attivare i servizi necessari (SMB, NFS, AFP etc.) ed iniziare a condividere le cartelle in rete tramite l’apposita sezione Cartelle Condivise. Nel pannello di condivisione si può scegliere il dispositivo da cui far partire la condivisione, il nome della stessa e i permessi assegnati ad amministratore ed utenti. A questo proposito, dalla singola cartella condivisa si può gestire la relativa ACL, tramite un pannello completo e facilmente comprensibile.

omv share folder

In conclusione

Openmediavault, nel complesso, è una soluzione interessante per realizzare sistemi NAS partendo da hardware non specifico, oppure per realizzare soluzioni a basso budget mantenendo un buon livello di sicurezza dei dati e di controllo degli accessi. L’utilizzo di mdadm – lo stesso utilizzato dai firmware di molti NAS in commercio – per la gestione degli array RAID permette di non è essere limitati ad un sistema specifico come nel caso di FreeNAS con ZFS. Anche in caso di rotture o malfunzionamenti, la possibilità di rendere i dischi leggibili ad altre macchine Linux è da considerarsi un vantaggio non da poco. Il monitoraggio e la reportistica sono completi e la possibilità di espandere le funzioni a disposizione tramite plugin è sicuramente un valore aggiunto da tenere in considerazione.

L'autore

Lorenzo Bedin

Laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, svolge l'attività di libero professionista come consulente IT, dopo un periodo di formazione e esperienza in azienda nel ruolo di sistemista Windows e Linux. Si occupa di soluzioni hardware, siti web e virtualizzazione.